Nella stanza accanto – Racconti – casa editrice Albatros, 2009
«E se gridassi io adesso? Se urlassi che sto male, ancora più male di allora, forse qualcuno aprirebbe quella stanza dove sei, per farmi abbracciare ancora una volta il tuo corpo? Alzati, Fabrizio, cammina. Non è stato così con Lazzaro? No, i tuoi occhi sono chiusi per sempre. Ma tu, Fabrizio, li vedi i miei? Senti il mio dolore? No, Fabrizio, sei diventato olmo, faggio o salice piangente. Sei diventato parte di quella bara che ti contiene, e la tua essenza si volatilizzata come una nuvola di vapore che si disperde nell’aria. Mi ascolti, Fabrizio? Mi hai lasciata qui sola in questo luogo freddo e buio, questo luogo che odora di morte, perché anche la morte ha un odore, Fabrizio, un odore forte.»
I racconti di Simona colpiscono al cuore, ci accompagnano in un viaggio nelle pieghe più profonde dell’anima. E dopo non saremo più gli stessi.
Tutti i fatti narrati in questo libro possono essere casuali ma anche veri. Dipende dalla prospettiva con cui vengono letti. Non voglio specificare in qual misura essi rappresentino la realtà o dove la creatività va oltre questa e sconfina nella fantasia pura. La letteratura non è mai mera realtà, anche se di questa è lo specchio.
Ho scritto questo libro per raccontare la Speranza, filo conduttore dei protagonisti dei racconti, per la maggior parte donne.
Anche se la vita ci offre momenti difficili, è importante capire che solo noi siamo gli artefici del nostro destino; solo a noi è data sempre una opportunità per cambiare la nostra vita e diventare i padroni di questa.
Anche se siamo cresciuti in un ambiente che non ci ha reso facile il cammino di crescita, noi possediamo la chiave del nostro cuore, e da noi dipende la scelta di decidere di aprire la porta verso la felicità o lasciarla chiusa per sempre.